Uber: da Black a Pop, da Pool a Eats. E poi?

Uber, anche in Italia, non molla e rilancia. Durante la Crowdsourcing Week in corso ad H-Farm di Roncade, Treviso, la country manager per l’Italia Benedetta Arese Lucini parla dello sviluppo dei vari servizi targati Uber in Italia, tra cui le novità Uber Pool, ovvero il car pooling attraverso il servizio di Uber Pop, e UberEats, un servizio lanciato recentemente a Barcellona, che consente di ricevere velocemente un pasto, portato direttamente da un ristorante convenzionato da uno degli autisti.

Il tutto malgrado le recenti minacce (leggi: Minacce ad Arese Lucini. Si alza il livello di scontro) alla sua persona, che Lucini stigmatizza così, intervistata dal Corriere Innovazione; “Perché quello che è successo va al di là di Uber e della polemica dei taxisti  nei giorni in cui hanno appeso quel cartello insultante l’Hashtag #iostoconbenedetta è stato il più twittato dopo quello di Sanremo e centinaia di persone, soprattutto donne, mi hanno scritto per esprimere la loro solidarietà”. “Quello che abbiamo fatto è stato allargare un mercato in cui c’è spazio per tutti. I taxi non sono nostri competitor, ma un mezzo di trasporto complementare a Uber”. Come a Berlino,dove i taxi addirittura adottano la app di Uber per aumentare il loro business. “Abbiamo accordi con le società di taxi e ci piacerebbe poterli aprire anche qui, cerchiamo il dialogo, la possibilità di convivere”.

Intanto la Lucini pensa di espandersi al Sud, anche se non svela quali saranno le nuove piazze targate Uber, oltre a quelle di Milano e Roma con Uber Black e di Milano, Genova, Torino e Padova con Uber Pop. Versioni queste, insieme al già citato Pool, che potranno godere della recente acquisizione del colosso californiano, la startup specializzata in mappatura, ricerca e navigazione turn by turn” deCarta. Fino ad oggi, nonostante gli ingenti capitali ricevuti da più parti, tra cui First Round Capital, Google Ventures, Kleiner Perkins Caufield & Byers ed Jeff Bezos, CEO di Amazon, Uber non aveva ancora fatto nessun tipo di acquisizione. Una scelta sottolineata così dal suo Ceo Travis Kalanick: “Siamo focalizzati sul prodotto e siamo presenti in 45 paesi. Non abbiamo speso tempo per mergers and acquisitions”.

M&A a che, invece, altri colossi del web sono avvezzi, come Google, ad esempio, che, investitore in Uber con 285 milioni di dollari, si starebbe preparando a entrare nel mondo del car sharing con le sue auto a guida automatica….