Un’Alitalia con le spalle al muro attende la missiva di Etihad

Arriverà la lettera di Etihad ad Alitalia?

C’è posta per te. Forse. E’ infatti attesa per il fine settimana la missiva di risposta di Ethiad Airways ad Alitalia, dopo che il vettore tricolore aveva, nel corso della settimana, replicato a tutti i punti che la compagnia guidata da James Hogan aveva consegnato a Gabriele Del Torchio per cercare di chiudere l’accordo che, probabilmente, eviterebbe il fallimento dell’aviolinea del Belpaese. Che, al momento, ha cassa per tirare al massimo dopo l’estate. Richieste, quelle degli emiratini, molto dure che il cda di Alitalia, con l’appoggio del governo italiano, ha cercato in ogni modo di ammorbidire. E che, ricevuta la risposta, si ritroveranno a ridiscutere in un cda, a questo punto, di emergenza, che verrà subito convocato già lunedì o martedì.

Intanto trapelano le mosse di tutti i soggetti coinvolti nell’accordo. Che, ricordiamo, non sono solo le due aviolinee: per ridurre il costo del lavoro i consiglieri ed i sindaci della compagnia aerea si sarebbero  tagliati i compensi, così come i dirigenti, a partire proprio dall’amministratore delegato, del 10-20%, ome scrive il Messaggero. Mentre i sindacati si mostrano attendisti; “La trattativa è complessa e difficile, ma dobbiamo essere ottimisti perché quella soluzione è in grado di rilanciare non solo Alitalia, ma tutta l’economia italiana e di tutelare non solo i posti di lavoro che ci sono – afferma il segretario generale della Uil Luigi Angeletti – . Ci sono molti interessi in gioco ed è difficile vedere una certa omogeneità di comportanti e di scelte perché molti soggetti, banche, sindacati e Governo, devono discutere con un solo soggetto”. ”Non bisogna continuare a inseguire le voci perchè noi continuiamo a non aver visto il piano di Etihad” aggiunge il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Piano che, invece, il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha visto; “ho letto bozze e linee guida del piano industriale di #Etihad e non ho visto gli esuberi che circolano sui giornali – ribadisce Lupi su Twitter-. Il governo  darà il suo sostegno, per la parte che gli compete, ovvero la prospettiva strategica dell’operazione e per la tutela dell’occupazione. Etihad è complementare ad Alitalia e riporta il nostro sistema aeroportuale al centro di un mondo che è cambiato”. Sulla querelle Linate-Malpensa invece un più lapidario no comment. Difficile liberalizzare gli slot su Linate senza scontetare i fan di Malpensa. Che verrebbero comunque blanditi da un aumento dei voli lungo raggio dall’hub varesino, grazie a un’iniezione di aeromobili long haul nell flotta Az, e a un taglio di quelli di corto-medio raggio, da parte d Etihad.  Sul fronte debiti invece spiragli si sarebbero aperti da Unicredit, mentre la posizione di Intesa San Paolo sarebbe più intransigente.

Gli  azionisti restano al balcone, tra cui però un Air France-Klm  molto infastidita (che ha un cda proprio martedì prossimo), così come le altre compagnie europee, per il possibile accordo con Etihad e, soprattutto, per le possibili condizioni  con le quali  si chiuderebbe l’alleanza. Il mercato italiano è pur sempre, per volumi di traffico, il qunto al mondo e nel tempo la debolezza di Alitalia ha continuato a far confluire traffico leisure e business su network di concorrenti come Lufthansa, o di Alleati, un po’ scomodi per la verità, quali Air France-Klm.

Infine Poste Italiane , neo azionista di Alitalia, secondo quanto riporta Repubblica, si trova a dover ricapitalizzare con  10 milioni di euro Mistarl Air, la “scusa” attraverso la quale entrare con 75 milioni di euro nella compagnia in difficoltà guidata da Del Torchio, malgrado i non rosei conti che riportano perdite, per il 2013, di 7,4 milioni su un fatturato di 103. Mistral Air ha in  flotta sette aerei e oltre al servizio cargo per le Poste e per clienti terzi, opera sul mercato dei pellegrinaggi grazie a un accordo con Opera Pellegrinaggi.