United for Egypt: gli italiani devono “riprendersi Sharm”

Il Mar Rosso ha registrato numeri in crescita a dicembre

Sharm El Sheikh è una meta -una “destinazione della destinazione” Mar Rosso- a cui il tour operating italiano non può rinunciare. Prima della crisi dell’ultimo triennio, era la meta regina in Egitto (480mila passeggeri nel 2010) e per il suo mix di caratteristiche (distanza, stagionalità, costi) non ha sostituti. Di fronte a una platea di oltre 700 agenti di viaggio, lo hanno ribadito Nardo Filippetti (Eden Viaggi) e Luca Battifora (Hotelplan-Turisanda) -il vecchio e il nuovo presidente Astoi- al termine di United For Egytp, la convention organizzata a Marsa Alam da Astoi, AiNet e Ministero del Turismo Egiziano insieme ai principali t.o. e vettori operanti sull’Egitto. Nell’attesa della rimozione del warning della Farnesina pendente sul Sinai, per cui Astoi sta facendo “pressing” da mesi, i t.o. italiani puntano però anche al rilancio dell’immagine dell’Egitto come Paese sicuro e sulle mete alternative, in primis Marsa Alam, non colpite dallo sconsiglio. Una missione fondamentale per i fatturati degli operatori ma anche per conservare il ruolo di spicco sino a oggi avuto dal mercato italiano sulla destinazione: “Per non perdere quote di mercato, bisogna difendere i “corridoi aperti” ha ribadito Pier Ezhaya, Direttore Generale Francorosso Alpitour World. “Mentre l’Italia è scesa da 1 milione a mezzo milione di arrivi, altri mercati europei hanno tenuto, e altri ancora sono addirittura cresciuti: negli ultimi tre anni, la Russia è passata da mezzo milione a due milione e mezzo di arrivi”. Il rischio, insomma, è quello di perdere il ruolo di interlocutori privilegiati del sistema turistico egiziano nella gestione di allotment, esclusive e servizi. Fra le destinazioni “praticabili”, la meta di punta diventa quindi Marsa Alam, sulla costa continentale del Mar Rosso. “Su Marsa Alam il tour operating italiano ha fatto notevoli investimenti, con resort pensati per i gusti del pubblico italiano e oggi, nonostante la crisi, ci arrivano 4.000 italiani a settimana. Bisogna impegnarci tutti insieme, t.o. e agenzie, per sostenerla e rilanciarla ulteriormente” ha dichiarato Mario Roci, presidente Settemari. L’altra meta di punta è Marsa Matrouth, sulla costa mediterranea, che negli ultimi anni ha segnato un grande incremento di arrivi italiani e massimo gradimento da parte del nostro mercato. Ma proprio su questa destinazione ha lanciato un allarme-appello Carlo Pompili, presidente Veratour: “Se l’anno scorso la volevano tutti, perché quest’anno il calo medio delle prenotazioni supera il 30%? Noi facciamo la nostra parte, ma anche le agenzie di viaggio devono avere il coraggio di spingere le mete egiziane non coperte dallo sconsiglio. Devono crederci”.