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Vacanze italiane, per gli stranieri sono viaggi di “gusto”ERT

Non c’è vacanza in Italia senza almeno una “memorabile esperienza del gusto” legata alla cucina italiana, che sia in trattoria o da uno chef stellato, o alla visita di una cantina. La pensa così, secondo una indagine presentata al Premio Italia a Tavola svoltosi a Firenze, il 75% dei turisti che scelgono l’Italia come destinazione turistica, secondo una ricerca sugli arrivi da 11 Paesi, tra i quali Usa, Cina, Messico e India.

La spesa per viaggi con motivazione enogastronomica, riporta l’Ansa, è cresciuta nel 2016 del 3,3%, e i turisti che spendono di più per il Food and Beverage, ha precisato il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, provengono, nell’ordine da Germania, Usa, Francia, Regno Unito, Svizzera. “Dopo la cultura col patrimonio dei beni artistici – ha precisato in occasione del Premio il sottosegretario ai Beni culturali, Dorina Bianchi – la cucina è il secondo attrattore per i turisti stranieri. L’Italia è inoltre un Paese ‘biodiverso’ e ciò spinge a fare esperienze gustative in tanti territori, spesso vicini alle città d’arte, creando tante piccole economie e occupazione a misura dei giovani”. A questa crescente attenzione per cucina, enoturismo e birre di territorio, l’Italia risponde con 325mila locali con cucina, con un numero record di esercizi di ristorazione in Lombardia (oltre 50mila), Lazio (35.326), Campania (30.640), Friuli (circa 25mila), E-R (oltre 24.900), Piemonte (oltre 23mila), Toscana (21.700), Sicilia (20.612) Puglia (18.693), Sardegna (10.536), Calabria (10.352). “Una frammentazione della rete d’imprenditoriale – ha concluso Lupini – che però riflette l’ampia varietà di tipicità su tutto il territorio”.