Valtur sta affrontando da alcuni mesi una nuova crisi finanziaria: non è bastata l’acquisizione di Investindustrial due anni fa e non è stata sufficiente la vendita di tre resort a novembre scorso a Cassa Depositi e Prestiti per 43,5 milioni di euro (in altri siti leggerete 75 milioni di euro ma quello è l’investimento complessivo, inclusi i lavori di ristrutturazione). E i nodi stanno per venire al pettine: sul sito di Valtur, nonostante grafiche che invitano a farlo entro il 3 aprile, non è più possibile prenotare un villaggio per l’estate: la ricerca, effettuata in diversi periodi da aprile a settembre dà zero disponibilità mentre è ancora possibile riservare 4 hotel nel mese di marzo.

Stessa situazione sulle piattaforme di prenotazione e sulle agenzie viaggi, secondo quanto ci hanno riferito sia alcune Ota che alcuni network di agenzie. Una chiusura si spera temporanea in attesa di novità sulla situazione economica.

Solo a ottobre scorso a Rimini l’amministratore delegato di Valtur Elena David dipingeva un mondo da favola: nuovo catalogo, investimenti nel rinnovo delle strutture e rassicurazioni sulla stabilità dell’azienda. Neanche un mese dopo però l’azienda smette di comunicare all’esterno e chiude i rapporti con il proprio ufficio stampa: l’unico incontro con i giornalisti è in un viaggio stampa in Trentino al Valtur Marilleva a gennaio per rassicurare gli agenti di viaggio dopo la mancata apertura estiva.

Le uniche notizie controcorrente sono trapelate a febbraio da TTG che per primo ha annunciato l’arrivo di Gabriele Del Torchio, ex AD di Alitalia, per risanare la società. In sostituzione della David, si diceva. Eventualità poi smentita da Valtur in una nota stampa che spiegava: “Elena David continua a mantenere la carica di amministratore delegato del gruppo Valtur e nella sua attività è stata affiancata da Gabriele Del Torchio in qualità di advisor della società. I due manager stanno lavorando fianco a fianco per far fronte al momento delicato che sta attraversando la società”.

Per risanare la società ora si parla della cessione di ulteriori Resort sul modello CDP (vendita con mantenimento della gestione) ma è possibile anche un disimpegno di Investindustrial nel capitale sociale.
Secondo Il Giornale è vicina la vendita del tour operator a TH Resorts. La trattativa non è un mistero dato che è stata anche oggetto di un’interrogazione parlamentare: Barani di Ala ha chiesto al Mise se TH Resorts sta acquistando Valtur con soldi pubblici dato che entrambe le società sono state destinatarie di operazioni della Cassa Depositi e Prestiti.

La Filcams Cgil ha invece evocato lo spettro di un nuovo concordato preventivo.
Luca De Zolt, Filcams Cgil Nazionale afferma: “Da due anni cerchiamo di entrare nel merito del piano industriale di Bonomi su Valtur, ma l’AD Elena David non ha mai voluto aprire un’interlocuzione con noi. La David e la sua numerosa squadra di dirigenti esterni hanno scaricato i maggiori costi di gestione centrali sugli appalti dei villaggi, colpendo i livelli occupazionali e la qualità del servizio, e senza sviluppare un vero rilancio dell’azienda. Oggi siamo di fronte all’ennesima crisi di Valtur, il nostro timore è che ancora una volta si vada verso soluzioni di corto respiro, o peggio verso un’ulteriore contrazione del perimetro aziendale.”

Per questo la Filcams Cgil pensa sia necessario che il Ministero dello Sviluppo Economico convochi subito un tavolo di crisi, affinché si individuino soluzioni che comprendano tutto il perimetro aziendale e salvino l’occupazione.