I voli cancellati o spostati costano alle compagnie aeree 60 miliardi di dollari l’anno

I voli cancellati o spostati costano alle compagnie aeree circa l’8% dei ricavi complessivi, pari a 60 miliardi di dollari l’anno: è quanto emerge da una ricerca commissionata da Amadeus alla società di ricerca indipendente T2RL e intitolata “Airline Disruption Management”

Viste le previsioni di crescita del numero annuo di passeggeri, che da oggi al 2034 dovrebbe raddoppiare fino a raggiungere quota 7,3 miliardi, le interruzioni dei viaggi sono destinate a diventare un problema operativo sempre più costoso da risolvere per compagnie, aeroporti e hotel. Come sta sperimentando, ad esempio, Lufthansa in questi giorni

Le cause più ricorrenti sono una decina: eventi atmosferici sfavorevoli, scioperi del personale, scioperi degli shuttle verso gli aeroporti, limiti degli orari degli equipaggi, calamità naturali, atti terroristici, anomalie locali quali la presenza di animali sulle piste, guasti tecnici ai velivoli, problemi dei sistemi operativi di aeroporti o vettori, virus o attacchi informatici.

Il report rileva anche che nel sistema dei viaggi le interruzioni si espandono in modo virale: l’effetto domino causato dal mancato arrivo in orario di aerei ed equipaggi comporta ulteriori cancellazioni e ritardi nelle reti ottimizzate dalle compagnie, amplificando un problema iniziale relativamente modesto.

Tra gli ulteriori elementi rilevanti della ricerca emerge inoltre che siamo alle soglie di una svolta tecnologica: per la crescente motivazione dei team direttivi delle compagnie a investire nella gestione degli slittamenti e delle cancellazioni di voli,  e che la collaborazione tra tutti gli attori del sistema è essenziale per avere un approccio integrato: una migliore comunicazione tra i manager operativi, gli aeroporti e le società di servizi aerei consentirà una migliore gestione delle problematiche. In futuro, anche le compagnie in forte concorrenza collaboreranno nei momenti di interruzione dei voli.

Francesca Benati, Amministratore Delegato di Amadeus Italia commenta così la ricerca: “Professionisti di ogni ramo della travel industry hanno contribuito a evidenziare quella che è diventata una priorità. È in atto un profondo cambiamento di approccio da parte delle compagnie aeree e di tutti gli attori: è evidente ora una forte volontà di trovare delle modalità per collaborare con gli altri, siano essi anche concorrenti o terze parti, al fine di gestire queste tematiche e ridurre il costo annuo del problema. Gli investimenti nella IT Technology da parte dei protagonisti, Amadeus in primis, continuano ad essere considerevoli; è un segnale dell’attenzione verso le revenue e al contempo al customer care ed è indicatore di quanto i progressi siano imminenti. Il settore sta andando nella giusta direzione, graduali cambiamenti porteranno a una collaborazione maggiore, più integrata, e parallelamente a un approccio più traveller friendly.”

 

Scarica qui il report completo di Amadeus