Zika e Olimpiadi in Brasile Rio 2016

Embratur, l’Ufficio Brasiliano del Turismo, in un comunicato ha ribadito le indicazioni fornite da OMS e OMT: non ci sono restrizioni di viaggio verso i Paesi in cui sono stati registrati casi di trasmissione del virus Zika. Tuttavia, le organizzazioni mondiali della Sanità e del Turismo raccomandano alle donne in gravidanza di rinviare i loro  viaggi nei paesi colpiti dalla malattia.

Il Governo brasiliano ha mobilitato 19 enti in tutto il Paese per affrontare la zanzara Aedes aegypti, responsabile della trasmissione di dengue, virus Zika e febbre chikungunya.

“Desideriamo che i viaggiatori si sentano al sicuro rispetto alla possibilità di venire in Brasile, Paese in grado di attrarre milioni di visitatori stranieri ogni anno grazie alla sua incredibile varietà. I turisti devono prendere semplici precauzioni per evitare il contatto con le zanzare”  ha affermato il Presidente di Embratur, Vinicio Lummertz. Secondo il Presidente, il Paese considera questo tema come prioritario e non risparmia nessuno sforzo né risorsa per combattere la malattia.

Il flusso di comunicazione con gli operatori, le agenzie di viaggi e i partner dei vari Paesi è stato rafforzato, per meglio comprendere il comportamento dei consumatori in ogni mercato. Embratur ha inviato una comunicazione ufficiale agli operatori del settore, con informazioni sul virus e raccomandazioni pratiche per i viaggiatori. Le misure suggerite prevedono che, indipendentemente dalla destinazione o dal motivo di viaggio, le donne incinte consultino un medico prima della partenza.
Riguardano infatti donne incinte la maggior parte delle cancellazioni e rinvii di viaggi in Brasile che l’Ente monitora attraverso i 13 Uffici Brasiliani del Turismo all’estero (EBT).

Rio 2016

Per le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Rio 2016 il Governo brasiliano ha preso le dovute precauzioni. Tutti i cantieri degli impianti olimpici hanno ricevuto e continueranno a ricevere sopralluoghi da parte degli agenti di sorveglianza ambientale per controllare eventuali focolai di zanzare.

Durante i Giochi, tutti i siti olimpici avranno almeno un agente ambientale accreditato per il monitoraggio, la ricerca, l’eliminazione o il trattamento di depositi che potrebbero diventare potenziali focolai di zanzare. Oltre agli agenti autorizzati a operare all’interno dei siti olimpici, ci saranno anche squadre di sorveglianza ambientale presso le aree adiacenti e presso i luoghi affollati, per il controllo delle zanzare in tutta l’area.

Il Governo brasiliano è dunque pienamente impegnato a garantire che i Giochi Olimpici di Rio possano essere vissuti in sicurezza e tranquillità da parte di atleti, staff tecnico e turisti con azioni coordinate di disinfestazione della zanzara Aedes aegypti, trasmettitrice del virus.
Embratur fa inoltre notare che il periodo dei Giochi Olimpici e Paralimpici coinciderà con la piena stagione invernale per il Brasile, storicamente scarsa di precipitazioni e di conseguenza anche di vettori della malattia

Mobilitazione nazionale

Il Governo Federale ha mobilitato 19 enti e istituzioni che stanno lavorando insieme per lo stesso obiettivo, con la collaborazione degli Stati e delle municipalità. È stata creata la Sala Nazionale di Coordinamento e Controllo per la Lotta alla Microcefalia, in grado di coordinare azioni mirate in tutto il Paese e rafforzare quindi la lotta contro le zanzare Aedes aegypti. Per queste attività verranno impiegati 1.87 miliardi di Real Brasiliani nel 2016 (circa 418 milioni di euro). Una parte dei fondi è stata utilizzata per l’acquisto di prodotti strategici come i trattamenti larvicidi, adulticidi e i kit diagnostici.

Il Brasile ha allocato oltre 300.000 agenti per combattere ed eliminare con azioni dirette i focolai di zanzare. La campagna educativa messa in atto il 13 febbraio scorso ha visto la partecipazione di 220.000 militari, che si sono recati presso tre milioni di famiglie con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle modalità di prevenzione delle malattie. L’azione delle Forze Armate è avvenuta in 356 comuni appartenenti a 27 unità federali. L’azione continuerà grazie all’intervento di militari e professionisti sanitari.

Sono stati distribuiti in tutto il Paese opuscoli, brochure e anche fumetti didattici contenenti guide pratiche sui sintomi della malattia, oltre a informazioni specifiche per le donne in gravidanza. Anche i social network vengono utilizzati per diffondere informazioni utili. Il Governo si sta occupando di visite tecniche presso gli Stati del Brasile con i dati più alti di contagio, per mobilitare manager, leader di comunità e religiosi, media e l’intera società contro la zanzara Aedes aegypti. In parallelo, sono in azione speciali task force locali, e sono previsti e in atto interventi presso spazi pubblici e in occasione di eventi.

Cos’è Zika e quali sono i sintomi

Il virus Zika, una malattia ancora poco conosciuta nel mondo, è stato identificato per la prima volta in Brasile nel 2015, a seguito di un focolaio registrato in Polinesia Francese nel 2014. Nonostante il virus sia noto da alcuni decenni, l’attuale situazione è completamente nuova per la salute pubblica mondiale e la comunità scientifica internazionale. Fino al 2014, sono state registrate solo sporadiche comparse del virus Zika in Africa, Asia e Oceania.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a partire dallo scorso anno, oltre al Brasile, altri 24 Paesi del continente americano sono stati colpiti da Zika. La malattia causata da questo virus, trasmesso dallo stesso vettore della dengue e della chikungunya (la zanzara Aedes aegypti, che si riproduce in acque stagnanti), è stata subito classificata come epidemia dalle autorità brasiliane. Attualmente nessuna prova scientifica dimostra una possibile diffusione della malattia in modi differenti dalla puntura della zanzara infetta.

Circa l’80% delle persone che hanno contratto il virus non ha riscontrato sintomi. Le altre hanno avvertito come sintomi più comuni febbre, macchie della pelle, congiuntivite, dolori muscolari o articolari. In generale, i sintomi durano dai 2 ai 7 giorni dopo il contagio. Alla fine del 2015, le autorità sanitarie brasiliane hanno dimostrato per la prima volta la possibile associazione tra il contagio da virus Zika nelle donne in gravidanza e la nascita di bambini affetti da microcefalia, una grave malformazione congenita per cui il cervello non si sviluppa in modo appropriato.

I casi di microcefalia legati a Zika

Secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, sono 404 i casi registrati di microcefalia e/o di altri disturbi del sistema nervoso centrale, di cui solo il 17 sono stati messi in relazione con il virus Zika. Altri 709 casi segnalati non sono stati giudicati pertinenti. In totale, il Brasile indaga su 3.670 casi sospetti di microcefalia in tutto il Paese, il 76,7% dei casi segnalati. Va evidenziato che il Ministero della Salute sta studiando tutti i casi di microcefalia e di altri disturbi del sistema nervoso centrale, e la possibile relazione con il virus Zika. La microcefalia può essere causata da agenti infettivi diversi Zika come la sifilide, la toxoplasmosi e altri agenti infettivi tra cui rosolia, citomegalovirus e herpes virale.