Le ricette di Accor per non restare prigionieri delle olta

Il mondo di Accor.

Un mondo btob, ma anche btoc e, perché no, anche ctoc. Queste le strade che gli alberghi sono obbligate a seguire sulla Rete per non rimanere “ostaggi” delle olta: “Il digitale sta cambiando profondamente il settore alberghiero – ha detto Jean Luc Chretien, Executive Vice President of Sales, Distribution and Loyalty Accor intervenendo alla Bto 2014 di Firenze -.  Le agenzie di viaggio online hanno raggiunto una significativa quota di mercato costruendo nel tempo soluzioni efficaci per attirare i clienti che sempre più cercano e prenotano online. Per noi sono partner commerciali efficaci e utili ma non dobbiamo esser loro dipendenti”.

Cercare di non esser dipendenti dalla Olta, ma neppure dai metasearch e, naturalmente da Tripadvisor. Senza dimenticare la potenza di Google  nell’online. Dove le olta, ancora loro, dominano i paid search, facendo sì che i costi di promo commercializzazione del settore vadano alle stelle. “E sono solo i grandi gruppi alberghieri in grado di supportare gli albergatori indipendenti offrendo il supporto necessario per avere una visibilità internazionale e al tempo stesso mantenere sotto controllo i costi di distribuzione” spiega Chretien. Accor ha infatti nel tempo investito in modo significativo nel settore digitale per competere con i grandi player online, con molta attenzione “al mobile, soprattutto in Asia, e un monitoring che permetta di scoprire eventuali problemi di abusivismo online e di uso del nome dell’hotel dice Chretien, che continua dicendo di dover prender spunto dalle continue novità delle società che agiscono in questo settore, come Airbnb o HotelTonight, “qualcosa che avrebbero dovuto fare per primi gli albergatori, anche se noi abbiamo qualcosa di simile”.

Come tanti altri strumenti per poter sopravvivere online, dove “la Parity rate è necessaria e la nostra battaglia non è persa anche se il dominio delle olta crescerà. E la pressione degli intermediari crescerà ancora” aggiunge amaramente Chretien, mettendo tra questi anche i “nuovi” Alibaba, Amazon e gli innovativi servizi di direct booking di Tripadvisor. Tra gli strumenti targati Accor la piattaforma Accor TARS, con 100 mila prenotazioni al giorno,  32 siti web e un crm per offerte per 48 milioni di clienti, l’acquisto di 12 milioni di keyword per 14 mila campagne online, il tutto seguito da un team di esperti online. Inoltre Accor negozia commissioni personalizzate grazie a 700 sales manager in tutto il mondo e conta 17 milioni membri del suo programma fedeltà, i quali spendono due volte di più e tornano il doppio nelle strutture.

Infine Chretien chiude con un “Attenzione a prendere troppa “medicina”, ovvero prenotazioni dalle olta e dal web, perché il 45% del nostro business è online, ma la restante percentuale dipende ancora da prenotazioni dirette”.