Aeroporto di Parma, dagli industriali 5 milioni per il salvataggio

L'aeroporto di Parma

L’Upi, l’Unione industriali di Parma, decide di salvare l’Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma. Lo scalo può contare dunque su altri due anni di attività e una boccata d’ossigeno di almeno 5 milioni di euro. L’Upi ha infatti convocato un consiglio direttivo straordinario in vista dell’assemblea dei soci di Sogeap, convocata per l’11 giugno. Quella che avrebbe dovuto mettere in liquidazione la società.

Il futuro dello scalo dipende però da un piano industriale di rilancio e sviluppo incentrato sull’avvio di trattative con altri soci e accordi con altri scali. Ma soprattutto richiede la collaborazione attiva delle istituzioni e della politica. L’obiettivo di salvare l’aeroporto deve seguire perciò un’azione corale e coordinata, costante e non sporadica, guidata dalle istituzioni. Provincia e Comune in testa.

Per ora l’impegno economico assunto dal presidente di Upi, Alberto Figna, consente di guadagnare un po’ di tempo, approfittando della concessione ventennale per stringere accordi con altri aeroporti. In particolare,sarebbe auspicabile creare una sinergia funzionale tra il Verdi e l’AV di Reggio Emilia, così da avviare un polo logistico-trasportistico per l’area dell’Emilia Occidentale.