Club Med nel mirino di Andrea Bonomi

Un'immagine della nuova comunicazione di Club Med

Scalata, senza clamore, di Andrea Bonomi con la sua BI-Invest su Club Med. Lo “storico” brand turistico francese che, nel 1950 inventò la formula dei villaggi all-inclusive, è al momento sotto un’opa del duo Fosun property holdings, gruppo cinese al 9,5% del capitale, e del fondo Ardian (già Axa private equity), all’8,9%. E che vede ora Bonomi entrare nel capitale con circa il 6,5%, quota che lo porterebbe a dover dare comunicazione alle autorità francesi per il superamento del possesso di oltre il 5% della società. L’investimento dovrebbe essere stato al momento di circa 40 milioni di euro, cifra che potrebbe arrivare a oltre 60 milioni per l’intenzione di Bonomi di salire sul mercato al 9/10% dell’operatore.

Un mercato che continua a premiare Club Med più che per i risultati per le prospettive, grazie soprattutto al veloce sviluppo in Cina, dove ha già tre villaggi e dove ne dovrebbe costruire altrettanti nel giro di poco. Quotazione che impedirebbe di fatto la conclusione dell’opa amichevole lanciata dalla coppia Fosun-Adrian oltre un anno fa attraverso il veicolo Gallion Invest e insieme al management della società,ora in scadenza il prossimo 23 maggio, dopo uno stop di mesi legato a una contestazione  sulla valorizzazione di alcuni asset; sul mercato infatti una azione Med vale oggi 18,9 dollari, contro i 17,9 dollari offerti dall’opa.

Bonomi, famoso per aver risanato Ducati e poi averla venduta all’Audi e comprato un’importante quota dell’Aston Martin,  torna così a riportare un po’ di italianità nell’azionariato nel Med, per anni sotto controllo Fiat, e che oggi vede i soli Benetton, con Alessandro già socio di Bonomi in altre avventure, con una partecipazione finanziaria del 2,1% nel capitale dell’operatore.

Il  Club Med  ha chiuso il 2013 con 1,48 miliardi di ricavi, 55 milioni di utile operativo e 9 milioni di perdita finale, ma con ritmi di crescita sul mercato cinese a tripla cifra, tanto che proprio i cinesi stanno diventando il secodno mercato per il gruppo transalpino.