Corea del Nord, il governo “nazista” che strizza l’occhio ai turisti

La stazione sciistica del Masikryong su cui il Governo nordcoreano ha investito massicciamente, per farne il fiore all'occhiello dell'offerta turistica nazionale

È polemica in Francia e in Svizzera sulle iniziative di promozione turistica intraprese dalla Corea del Nord, Paese in cui la violazione dei diritti umani è all’ordine del giorno e che, dopo aver investito a piene mani nella nuovissima stazione sciistica del Masikryong, partecipa a fiere professionali e si impegna attivamente nell’attrarre turisti e visitatori.

A scatenare la reazione di Amnesty International, in particolare, è stato lo stand allestito al parco delle esposizioni di Berna, in cui la Corea del Nord ha cercato di far conoscere meglio le sue attrattive. L’ong ha risposto citando il rapporto dell’Onu, pubblicato nel marzo 2014, in cui i crimini commessi dal Governo nordcoerano sono paragonati a quelli del nazismo. In Corea del Nord milioni di persone, tra le quali famiglie con bambini, vivono in campi di concentramento in quanto prigionieri politici. E torture, condanne a morte e lavori forzati sono all’ordine del giorno.

Da notare che Amnesty non si oppone a priori al turismo in Corea del Nord, ma “chiede alle agenzie che propongono viaggi in questo Paese di includere nell’offerta e nella documentazione di viaggio informazioni sulla violazione dei diritti umani”.