Finisce il Giubileo. Per gli operatori è un fallimento

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Chiuse le porte sante diocesane (la manifestazione è avvenuta ieri), si tirano le somme del Giubileo straordinario. E gli operatori del turismo parlano di fallimento. Anche se i pellegrini sono stati 20 milioni, di soldi se ne sono visti pochi. “Le aspettative non si sono tramutate in realtà nell’anno del Giubileo – sottolinea all’Agi Stefano Fiori, presidente della sezione turismo di Unindustria -. Roma in 15 anni è sempre cresciuta nel turismo del 5% annuo, percentuale che nel 2016 non è stata raggiunta”. Ancora più drastico il punto di vista di Edoardo Bianchi, presidente dell’Associazione dei costruttori edili romani. “È stato un fallimento, ma noi lo avevamo anticipato. I tempi stretti e i ritardi che si sono accumulati lasciavano prevedere questo finale”.

Anche per Walter Gianmaria, presidente di Confesercenti, i risultati raggiunti dal Giubileo in termini di economia, commercio e turismo sono molto lontani dalle previsioni. E il perché è presto detto: un grande evento da solo non basta ad attrarre i turisti, perché il 70-80% dei potenziali visitatori chiede anche grandi eventi e appuntamenti. “Bene dunque la  Nuvola – dice Gianmaria – ma serve una idea di città volta ad accogliere chi viene da lontano: penso ai cinesi, ma vale per ogni altra nazionalità attratta dalla bellezza del made in Italy”. Insomma, gli eventi per essere davvero grandi devono essere costruiti, e meglio.