Italia prima destinazione crocieristica in Europa. Ma non cresce più…

Il porto di Civitavecchia.
Il porto di Civitavecchia.

L’Italia è la prima destinazione crocieristica in Europa, ma il mercato non cresce più.
Da quanto emerge dall’ultima analisi della genovese Cemar Agency Network presentata nell’ambito del Seatrade di Fort Lauderdale, le proiezioni indicano una sostanziale stabilità del mercato italiano: il 2016 si chiuderà con 10,9 milioni di passeggeri movimentati (+ 0,37 % sul 2015), 4,854 approdi (+2,8%) e 146 diverse navi da crociera transitate, contro le 151 del 2015, per 52 compagnie di navigazione (51 nel 2015). I porti italiani coinvolti nell’attività crocieristica scenderanno da 79 del 2015 a 73 che, in alta stagione, daranno origine a una movimentazione passeggeri con punte di oltre 75 mila unità al giorno.

Il principale porto crocieristico italiano si conferma Civitavecchia, con 2.310 mila passeggeri movimentati, seguita da Venezia (1.550 mila pax), Napoli (1.170 mila), Genova (980 mila), Savona (960 mila) e Livorno (750 mila), che gestiscono oltre il 75% del traffico crocieristico nazionale. Seguono La Spezia, Palermo, Bari, Messina, Cagliari, Salerno, Olbia e altri 61 porti minori. La stabilità del mercato italiano, riporta il Sole 24 Ore, non è però in linea con il trend a livello globale. “Il mercato crocieristico conferma la solidità e l’appeal di sempre, con un forte incremento a livello mondiale” spiega Sergio Senesi di Cemar. “L’Italia è però ferma ai numeri dello scorso anno, nonostante le nuove navi che usciranno a breve dai cantieri, il ritorno di alcune compagnie e le numerose variazioni d’itinerario effettuate per eliminare gli scali del Nord Africa e della Turchia a causa dello scenario geopolitico”. Troppa burocrazia e poca disponibilità a fare sistema sono le cause della stagnazione. E, secondo Senesi, anche la stagione 2017 rischia di essere compromessa.