La rinascita di Chioggia col modello Camargue italiana

Chioggia
Anziché sul turismo balneare, in crisi da tempo, Chioggia potrebbe puntare per la sua promozione su paesaggi lagunari e natura. Come la Camargue

Chioggia diventerà la Camargue italiana. Per ampliare il proprio bacino turistico Chioggia potrebbe imitare la Francia, puntando sull’unicità dei paesaggi lagunari, le saline e gli argini fluviali e non solo sul turismo balneare, in crisi da tempo.

Da un’analisi condotta dall’Osservatorio economico clodiense lo scenario economico dell’area di Chioggia, Cavarzere e Cona dal 2008 al 2014 risulta sconfortante. Chioggia è all’ultimo posto tra le località scelte dai turisti che arrivano sulla costa veneziana (5,5% delle presenze balneari e 5,3% dei pernottamenti). E la ricetta Camargue secondo l’amministrazione comunale sembra essere la soluzione, convinta che per far risalire Chioggia nella classifica turistica sia necessario diversificare i prodotti superando la mera offerta balneare. E allargare i punti di attrazione nel territorio, elaborando un Piano di sviluppo turistico, secondo gli amministratori oggi si può.

“Non possiamo più pensare come un’isola – spiega Luigi De Perini, viceasindaco e assessore al turismo – abbiamo tutti gli elementi per proporre una ‘Camargue italiana’. Le risorse naturali ci aiutano, ora dobbiamo fare squadra con il Delta e saperci vendere”.

Come riporta una notizia su nuovavenezia.gelocal.it i milioni di turisti che ogni anno scelgono la regione francese sono senza dubbio di nicchia, ma anche con una capacità di spesa superiore alla media. E nel futuro a Chioggia potrebbe essere lo stesso.