Scalo di Rimini: 4 offerte per il rilancio

Aeroporto di Rimini
Aeroporto di Rimini

Il segretario di Stato Marco Arzilli valuta positivamente la conclusione del bando Enac per l’assegnazione della gestione dello scalo di Miramare, che ha visto la presentazione di quattro offerte “Un dato che ritengo positivo – ha dichiarato all’Agenzia DIRE -, significa che l’aeroporto suscita interesse e ha molte potenzialità”. Una delle offerte fa riferimento alla volontà di rilanciare l’intera gamma di attività, sia passeggeri sia cargo; e proprio “l’attività legata al cargo è una di quelle che il Titano andrà a sviluppare nelle aree dell’aeroporto assegnategli in virtù dell’accordo con l’Italia”. Sembra siano in arrivo notizie non buone – però – per i dipendenti dello scalo. La Curatela fallimentare di Aeradria, infatti, ha reso noto che “entro il termine previsto nel bando non sono pervenute offerte relative al compendio aziendale nella titolarità del fallimento”. Ciò significa che il mercato non ha mostrato interesse per il complesso dei beni materiali, e soprattutto immateriali – tra i quali rientrano i 78 rapporti di lavoro in essere – per cui era stata indetta la gara. L’esercizio provvisorio dell’impresa aeroportuale proseguirà allora sino al termine, a suo tempo fissato, del 31 ottobre 2014.

Ora il curatore fallimentare della società di gestione Aeradria dovrà ufficializzare che non ci sono investitori interessati a rilevare il patrimonio e i 78 addetti di Miramare.

Il bando riminese stabiliva infatti la data del 22 luglio per l’apertura delle buste e l’aggiudicazione degli asset aziendali al miglior offerente, ma nessuno si è fatto avanti di fronte ai 10 milioni di euro chiesti come base d’asta. “Me lo aspettavo – afferma il curatore, Renato Santini – ora devo capire come muovermi. Io resto in carica fino al 31 ottobre, data di scadenza anche degli ammortizzatori sociali. L’Enac in teoria ha 180 giorni di tempo per valutare le offerte pervenute, ma io spero faccia prima”.

La speranza è che chi vincerà la concessione per la pista – tra gli interessati si parla di una compagnia russa e della cordata italo-americana capitanata da Sovereign group che ha fatto un’offerta il mese scorso anche per il Ridolfi di Forlì – bussi poi anche alla porta del curatore per una trattativa privata che salvi almeno parte delle maestranze e permetta la continuità operativa dello scalo romagnolo. “Credo sia questa la strada più probabile che sarà percorsa – continua Santini – anche perché dal fallimento decretato lo scorso novembre a oggi l’attività di Aeradria è stata risanata. Da fine aprile tutti i 78 dipendenti sono rientrati dalla cassa integrazione e abbiamo anche assunto 17 interinali per far fronte al picco di domanda estivo. Stiamo lavorando a pienissimo ritmo”.

Resta peraltro la nota dolente che degli 800mila euro assicurati dalle categorie economiche del Riminese (l’aeroporto genera un indotto annuo sul territorio stimato in 800 milioni di euro) per garantire l’operatività del Fellini fino a ottobre, “non ne sono arrivati che la metà”, ammette a denti stretti il curatore fallimentare.