Stop al nuovo London airport voluto da Boris Johnson

Il sindaco di Londra Boris Johnson è stato uno dei suoi più grandi sponsor. Ma, malgrado ciò, la Airports Commission di sua maestà la regina ha detto di no alla costruzione di un nuovo scalo, e sarebbe il sesto, per la capitale britannica, in un’ area che era stata individuata nei pressi dell’estuario del Tamigi.  Il direttore della commissione,  Howard Davies, ha detto che “la proposta è veramente di grande interesse, ma costerebbe troppo e sarebbe di difficile realizzazione”.

Il progetto, made in Foster + partners definito Boris Island…, avrebbe bypassato i continui problemi per l’ampliamento di Heathrow, sostituendolo con uno scalo-Monstre da 4 piste a 50 chilometri ad Est della capitale britannica. Il tutto entro il 2030. Ma per Davies gli alti costi per gli espropri necessari, l’esigenza di proteggere una zona di alto valore faunistico e la presenza di depositi di gas liquefatto nell’area avrebbero potuto far lievitare gli investimenti sino a 120 miliardi di sterline.

Il report della commissione riporta quindi tre opzioni per poter sviluppare il traffico aereo sulla capitale britannica: la costruzione di una nuova pista a Heathrow, soluzione osteggiata da tempo dai residenti della zona, allungare una pista già esistente sul principale scalo europeo o sviluppare Gatwick. Ma il sindaco Johnson afferma che sarebbero tutte soluzioni tampone che non risolverebbero il problema, soprattutto a lungo termine. La decisione finale è demandata al parlamento che uscirà dalle prossime elezioni. Heathrow nel 2013 ha visto transitare 67,3 milioni di passeggeri ed è il maggior aeroporto europeo.