E’ boom per gli hotel in Europa. L’italia piace ma…

L'entrata del nuovo The Peninsula Paris nella capitale francese.

E’ tornato l’appetito della grandi catene alberghiere per l’Europa. Ad affermarlo Str Global, che annuncia 144 mila nuove camere in costruzione o già programmate con progetti definiti in arrivo. Di cui, però, solo 4 mila in Italia. Il focus è, per tutti i gruppi,  sulla Gran Bretagna, naturalmente principalmente su Londra, Russia, malgrado la crisi Ucraina, Germania e Turchia. Dati questi confermati anche da Jones Lang LaSalle, che prevede investimenti in crescita a quota 12 miliardi di euro nell’area Emea per il 2014, con Regno Unito, Germania e Francia come maggior beneficiari. E anche con la Grecia, grazie ai prezzi favorevoli dopo la crisi, davanti a noi, con grandi società come Oaktree Capital Management, Hilton, Four Seasons, Rotana (Abu Dhabi) che stanno investendo circa 4 milardi di euro nel paese, soprattutto su edifici di lusso. 

Ma in Italia si è già costruito molto in passato,, ora bisognerebbe ristrutturare, come spiega Giorgio Palmucci, presidente Aica-Confindustria Alberghi al Sole24Ore: “si calcola che nel Paese ci siano già 34mila alberghi. Sono tanti, ma spesso vecchi, molti dei quali sorti negli anni Sessanta, e piccoli, con una media di 25 stanze per struttura. L’ampliamento dell’ offerta non è una priorità. La nostra parola d’ ordine dovrebbe essere quella di ristrutturare l’ esistente”. Inoltre, sottolinea Marco Malacrida, amministratore della società di servizi al turismo Res e partner italiano di Str Global, “Manca un osservatorio preciso del settore a livello centrale. In pratica, ogni rilevazione avviene sulla base delle dichiarazioni volontarie . Anche quando si parla di ingressi turistici appariamo peggio di quanto dica la situazione reale” dice con una punta di ottimismo.  Un ottimismo che viene dall’interesse di grandi investitori, provenienti soprattutto da Russia, ecco il perché molti settori economici sono contro le sanzioni al paese di Putin per la crisi Ucraina, e Oriente: “Gli estimatori non mancano e riusciamo a dar luogo ad alcuni maxi affari. Basti guardare al recente investimento da 140 milioni effettuato dal Qatar sul complesso siciliano Perla Ionica – dice Palmucci -. Ma speriamo che nessuno debba più affrontare le lungaggini in cui è stato coinvolto lo stesso emiro del Qatar nel maxi progetto in Costa Smeralda”. Peccato che proprio in questi giorni è uscita la storia di mala-burocrazia di Alison Deighton, moglie del sottosegretario al Tesoro britannico, che voleva costruire un resort in Puglia investendo 70 milioni di euro. Progetto bloccato da sei anni a causa di indolenza burocratica.

Bene infine il traino dell’Expo 2015: da pochi giorni, per esempio, ha aperto il tre stelle Moxy Hotel presso l’ aeroporto di Malpensa (Terminal 2), con 162 camere, del gruppo Marriott, mentre lungo l’ autostrada che collega lo scalo con l’ esposizione,è sorto invece il nuovo Ibis-Lainate (120 camere). La Regione, invece, contribuisce al rinnovamento delle strutture con il bando Lombardia-Concreta: 6 milioni di euro per gli alberghi che ristrutturano. E segnali positivi arrivano anche dalla politica, grazie  al Fondo strategico italiano, controllato da Bankitalia e Cdp.