Travel Appeal, arriva la startup che valuta i big data per l’hotellerie

Travel Appeal ha realizzato un algoritmo, il Tai (Travel appeal index), che mette insieme i big data che interessano il settore alberghiero, analizzando con tecnologia semantica le informazioni e restituendole nel format dell’immagine digitale dell’hotel o del territorio analizzato

Il web è pieno zeppo di informazioni, dati preziosi che aggregati diventano big, i big data. Ed è in questo segmento che nasce Travel Appeal, una startup di H-Farm che sta sfidando i competitor internazionali proprio sul terreno dei big data.

Fondata da Mirko Lalli, Travel Appeal ha realizzato un algoritmo, il Tai (Travel appeal index), che mette insieme i big data che interessano il settore alberghiero, analizzando con tecnologia semantica le informazioni e restituendole nel format dell’immagine digitale dell’hotel o del territorio analizzato: cosa funziona e cosa no, dove si ricevono critiche e dove complimenti (da notizia del Corriere della Sera corriereinnovazione.corriere.it).

Durante l’ultimo Bto, il Buy tourism on line di Firenze, “abbiamo presentato un report sul turismo delle dieci città più importanti italiane analizzando le conversazioni digitali per 18 mesi – spiega Lalli – La percezione di sentiment, soddisfazione del servizio e reputation, reputazione espressa sui canali di guest review, è stata realizzata analizzando 82.000 strutture, tre milioni di recensioni, otto milioni di giudizi e quasi 90.000 conversazioni sui social“.

Al momento la società si finanzia vendendo il servizio a strutture ricettive e territori. “Forniamo loro un desk di reputation manager, lo facciamo pagare al mese il costo medio di una loro stanza”, commentra Lalli.