Turismo, Bankitalia: bene il 2021, ma resta buco da 22,5 miliardi di euro

Nel 2021 la spesa dei turisti stranieri in Italia (e quella degli italiani all’estero) ha registrato un recupero, ma i flussi restano ancora la metà di quelli pre-Covid.

Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, lo scorso anno si è infatti registrato un avanzo della bilancia turistica pari allo 0,5% del Pil, in marginale miglioramento rispetto al 2020. Ma sempre meno di quanto registrato nel 2019, quando il surplus era stato dell’1,% del prodotto interno lordo.

In particolare, durante lo scorso anno la spesa dei viaggiatori internazionali in Italia è aumentata di circa il 25% rispetto al 2020, mentre quella dei viaggiatori italiani all’estero di oltre il 30%. Ma, sottolinea l’istituto, entrambi i flussi restano circa la metà di quelli registrati nell’ultimo anno prima della pandemia.

Secondo un’elaborazione della Coldiretti sugli stessi dati, sei stranieri su dieci (58%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2021, provocando il dimezzamento nella spesa dei viaggiatori dall’estero, e un buco di 22,5 miliardi di euro rispetto al 2019. Eppure, negli ultimi dodici mesi si è verificato un aumento del 2,7% del numero di viaggiatori che hanno attraversato la frontiera per una spesa in aumento però del 25%.

L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea la Coldiretti – i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 25mila agriturismi nazionali dove gli stranieri, in alcune regioni, rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce a cascata sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

Il cibo infatti – conclude la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.